Articolo Gatti Salute
Come e perchè vaccinare i gatti freccemartedì 24 settembre 2013      


Molti proprietari di gatti si chiedono come e perché vaccinare i propri animali. La risposta è la stessa valida per tutti gli animali, la vaccinazione li protegge dalle malattie infettive stimolando il sistema immunitario a produrre gli anticorpi. È importante sottoporre il nostro gatto ad un programma vaccinale, anche se sta sempre in casa: le malattie virali dei mici sono spesso a diffusione aerea per cui il virus potrebbe entrare in casa attraverso gli indumenti ad esempio.

Il latte materno ha un alto potere immunologico e gli anticorpi permangono nei micini per circa una settimana dallo svezzamento: passato questo tempo, è indispensabile vaccinarlo contro le malattie più gravi. È opportuno evitare di mettere il gatto in contatto con altri simili non vaccinati sino al completamento del programma vaccinale. Il veterinario, ha il compito, non solo di iniettare il vaccino, ma soprattutto visitare il gatto, capire se ha l’età giusta per il vaccino e quale fare. È importante dare una buona immunità vaccinale al gatto durante i primi 7-8 anni di vita: poi se il gatto ha la possibilità di uscire di casa, si faranno richiami annuali, se il gatto sta sempre e solo in casa, non viene mai a contatto con altri mici, quando raggiunge i 10 anni potrà fare dei richiami ogni due anni.

Per quanto riguarda le vaccinazioni di un gattino, di solito si fanno due richiami, il primo a due mesi di vita e il secondo a tre mesi di vita. Ecco le principali malattie contro le quali è fondamentale il vaccino:
  • Rinotracheite infettiva: l’Herpesvirus, tipico raffreddore con congiuntivite dei gattini. I sintomi della rinotracheite iniziano con febbre, starnuti, scolo nasale, congiuntivite che ben presto si complica. Si tratta di una malattia molto contagiosa, il virus persiste parecchio nell’ambiente. L’unico modo per contrastare questa malattia è vaccinare il gatto, il vaccino si fa ad 8-10 settimane di età. 
  • Panleucopenia virale felina: chiamata anche gastroenterite, è la corrispondente felina della Parvovirosi del cane. È una forma di gastroenterite, provoca vomito e diarrea che possono portare a morte. Causa un alto tasso di mortalità, soprattutto nei soggetti importati e allontanati troppo precocemente dalla madre. È una malattia contagiosa, l’unico modo per prevenirla è la vaccinazione, fatta a 8-10 settimane di vita con richiami annuali; 
  • Calicivirosi felina: è un virus molto contagioso che colpisce l’apparato respiratorio e che rimane nell’ambiente per parecchi tempo. Tra i sintomi sono tipiche le ulcere che compaiono su lingua, naso e bocca in generale. Se la malattia evolve, può trasformarsi in una forma di polmonite. Si effettua un primo richiamo a due mesi, uno a tre mesi e poi richiami annuali. Generalmente questi tre vaccini vanno sotto il nome di trivalente e vengono effettuati contemporaneamente, ma ci sono anche altre patologie contro le quali su consiglio del veterinario, in base a diversi motivi, possiamo vaccinare i mici: 
  • Leucemia Virale Felina: questa vaccinazione viene riservata a gatti che escono di casa e che sono effettivamente a rischio; 
  • Clamidiosi: provoca una serie di sintomi sovrapponibili a quelli dell’Herpesvirus della rinotracheite. Questa malattia, si trasmette facilmente anche all’uomo, causando una fastidiosa congiuntivite; 
  • Rabbia: funziona come per il cane. Il vaccino per la rabbia nel gatto va effettuato a minimo tre mesi di vita e prevede prima l’inserimento del microchip.
©  RIPRODUZIONE RISERVATA

Filomena  Pavone - vedi tutti gli articoli di Filomena  Pavone



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Molti proprietari di gatti si chiedono come e perché vaccinare i propri animali. La risposta è la stessa valida per tutti gli animali, la vaccinazione li protegge dalle malattie infettive stimolando il sistema immunitario a produrre gli anticorpi. È importante sottoporre il nostro gatto ad un programma vaccinale, anche se sta sempre in casa: le malattie virali dei mici sono spesso a diffusione aerea per cui il virus potrebbe entrare in casa attraverso gli indumenti ad esempio.

Il latte materno ha un alto potere immunologico e gli anticorpi permangono nei micini per circa una settimana dallo svezzamento: passato questo tempo, è indispensabile vaccinarlo contro le malattie più gravi. È opportuno evitare di mettere il gatto in contatto con altri simili non vaccinati sino al completamento del programma vaccinale. Il veterinario, ha il compito, non solo di iniettare il vaccino, ma soprattutto visitare il gatto, capire se ha l’età giusta per il vaccino e quale fare. È importante dare una buona immunità vaccinale al gatto durante i primi 7-8 anni di vita: poi se il gatto ha la possibilità di uscire di casa, si faranno richiami annuali, se il gatto sta sempre e solo in casa, non viene mai a contatto con altri mici, quando raggiunge i 10 anni potrà fare dei richiami ogni due anni.

Per quanto riguarda le vaccinazioni di un gattino, di solito si fanno due richiami, il primo a due mesi di vita e il secondo a tre mesi di vita. Ecco le principali malattie contro le quali è fondamentale il vaccino:
  • Rinotracheite infettiva: l’Herpesvirus, tipico raffreddore con congiuntivite dei gattini. I sintomi della rinotracheite iniziano con febbre, starnuti, scolo nasale, congiuntivite che ben presto si complica. Si tratta di una malattia molto contagiosa, il virus persiste parecchio nell’ambiente. L’unico modo per contrastare questa malattia è vaccinare il gatto, il vaccino si fa ad 8-10 settimane di età. 
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  • Leucemia Virale Felina: questa vaccinazione viene riservata a gatti che escono di casa e che sono effettivamente a rischio; 
  • Clamidiosi: provoca una serie di sintomi sovrapponibili a quelli dell’Herpesvirus della rinotracheite. Questa malattia, si trasmette facilmente anche all’uomo, causando una fastidiosa congiuntivite; 
  • Rabbia: funziona come per il cane. Il vaccino per la rabbia nel gatto va effettuato a minimo tre mesi di vita e prevede prima l’inserimento del microchip.
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